Dallo Chardonnay e Pinot Nero
al TrentoDOC
Le uve impiegate per la produzione del TrentoDOC sono raccolte quando i frutti presentano buoni livelli di acidità e il giusto grado zuccherino.
Le uve arrivano in cantina in piccoli contenitori e sono pressate delicatamente in modo da ottenere il mosto fiore più adatto alla produzione di vini base spumante.
La posizione dei vigneti è molto importante, poiché contribuisce a determinare le caratteristiche peculiari delle uve e quindi del vino ottenuto. Chardonnay e Pinot Nero destinate alla spumantizzazione sono coltivate dai nostri viticoltori sulle colline circostanti la Piana Rotaliana, in Val di Non e Val di Cembra ad un’altitudine compresa tra i 400 e gli 800 metri s.l.m.
Qui le viti trovano un microclima ideale, presentano meno vigore e maggior equilibrio.

La produzione
Metodo Classico
Dopo la prima fermentazione del vino base, la produzione del TrentoDOC prosegue con la preparazione della cuvée, ottenuta assemblando diverse tipologie di vini base.
Al momento del tirage la cuvée è posta in bottiglia unitamente ad una piccola quantità di zucchero e lieviti. Le bottiglie, chiuse con tappo corona, sono quindi riposte in posizione orizzontale in appositi cestoni, dove avrà inizio la seconda fermentazione.
Terminata la presa di spuma, ovvero il periodo in cui il TrentoDOC rimane a contatto coi i suoi lieviti sviluppando il perlage, le bottiglie sono sottoposte a remuage, particolare tecnica attraverso la quale la bottiglia passa dalla posizione orizzontale a quella verticale, con il collo riverso verso il basso affinché i sedimenti si depositino vicino al tappo corona. Segue la sboccatura e l’aggiunta del liqueur d’expédition, uno sciroppo di cui ogni casa custodisce gelosamente la ricetta: è questo che dà un’impronta decisiva al prodotto finale.

La nostra storia incontra quella di questo metodo classico nei primi anni 2000 quando, a fronte di una crescente e variegata produzione di Chardonnay e Pinot Nero di diversa struttura e profilo gusto-olfattivo, l’enologo Pilati matura l’idea di dar vita ad un prodotto capace di valorizzare le peculiarità di queste uve.
Una materia prima di eccellente qualità, proveniente dalle valli trentine più fresche e soleggiate, dove le viti danno il meglio di sé. Dalle loro uve, delicate e fragranti, nel 2006 nasce il nostro primo TrentoDOC forte e romantico come la sua terra.
Per maggiori informazioni consulta la nostra pagina sul sito TRENTODOC.

R Trentodoc in
DELLA NATURA di Paolo Tait
Da un progetto di Cantina Rotaliana, un’opera unica, frutto del genio artistico di Paolo Tait e della sua fase creativa DELLA NATURA.
Con la critica di Vittorio Sgarbi.
Un’insegna, un elemento decorativo, ma soprattutto un’opera d’Arte che rappresenta ed interpreta un frutto del territorio: R Trentodoc di cui ricorre il 10 anniversario del marchio.
Proprio per celebrare questo importante traguardo, abbiamo deciso realizzare questo pezzo unico, simbolo e metafora di un R Trentodoc che rinnova la sua qualità nel tempo, ma mai ripetendosi perché elemento vivo, che dipende DALLA NATURA.


R Trentodoc in DELLA NATURA

Vittorio Sgarbi ci offre un ritratto dell’artista Paolo Tait
R Trentodoc in DELLA NATURA Di Paolo Tait
R Trentodoc in DELLA NATURA Di Paolo Tait (scarica pdf)